Ponomarenko: il coraggio di un guerriero

Il portacolori di Amore & Vita – Selle SMP ha voluto prendere il via al Giro del Trentino nonostante una frattura alla testa dell’omero riportata al Giro dell’Appennino

Amore & Vita – Selle SMP
Amore & Vita – Selle SMP

Purtroppo non si era concluso nel migliore dei modi il Giro dell’Appennino per l’alfiere ucraino di Amore & Vita – Selle SMP Dmytro Ponomarenko. Una brutta scivolata nella discesa del passo della Bocchetta, quando tra l’altro si trovava nel primo gruppo, e gara irreparabilmente finita. Ponomarenko, alla prima gara stagionale, voleva a tutti i costi rimontare in sella per essere d’aiuto ai suoi compagni ma pieno di escoriazioni veniva invece trasportato in ambulanza all’Ospedale di Genova per le dovute visite. Il responso dei medici è stato frattura dell’omero sinistro e applicazione del gesso da portare per 30 giorni. Probabilmente chiunque si sarebbe messo l’animo in pace, cercando di tornare in gruppo alla fine dei 30 giorni. Tutti ma non Ponomarnko.

Il forte passista ucraino, classe 1991, infatti ha voluto seguire il team al Giro del Trentino e ieri sera, anche contro il parere dei tecnici, ha preteso che al posto del gesso gli venisse applicato un tutore removibile ed oggi ha preso regolarmente il via della corsa, tra l’altro dimostrandosi uno degli atleti più forti sul passo della cronometro squadre di apertura che è la sua specialità (è un titolare del quartetto ucraino nell’inseguimento a squadre in pista).

“L’infrazione al gomito fa male, ma mi sarebbe costato molto di più restare a casa e perdere una chance come questa. Inoltre abbiamo una squadra che può far bene, con atleti validi come Ficara, Celano, Zamparella ed Halilaj che hanno bisogno del mio aiuto. Sembra una cosa da pazzi lo so, ma riesco a tenere bene il manubrio e a guidare perfettamente la bicicletta – spiega Ponomarenko – il dolore chiaramente c’è ma io non mollo, tengo duro e farò il massimo per essere di supporto alla squadra. Tutto lo staff tecnico voleva che rinunciassi ma questa è una decisione che ho voluto prendere da solo, i medici mi hanno dato l’ok e quindi avanti a tutta”.

La cronometro a squadre è stata condizionata dalla mancanza delle bici da cronometro, le specialissime Cipollini Nuke che a causa di un problema logistico sono rimaste bloccate al corriere e sono arrivate troppo in ritardo. Pertanto il team è stato costretto a prendere il via con le bici da strada e tutto sommato ha fatto un tempo dignitoso. “Purtroppo non c’è stato il tempo materiale per poter usare le bici da crono – spiega il d.s. Frassi – c’è stato un problema con lo spedizioniere e sarebbe stato troppo rischioso aspettare, pertanto siamo stati costretti a correre con le bici da strada perdendo secondi preziosi. Con il materiale adeguato siamo certi che il risultato finale sarebbe stato ben diverso. Comunque, è inutile lamentarsi, i problemi possono capitare a tutti, questo non ci fa perdere d’animo, anzi ci motiva ancor di più per cercare di fare un risultato di rilievo nelle prossime tappe. In ogni modo Ponomarenko ha terminato la crono con i suoi compagni, ed è stato uno dei più forti, dimostrando di avere un grande coraggio e determinazione e merita l’applauso di tutti i tifosi presenti al Giro del Trentino” conclude.

Comunicato stampa

Condividi sui social
"Ponomarenko: il coraggio di un guerriero"
VivereSani.it
CICLISMO ancora notizie...