Ficara finalmente a casa

Il corridore di Amore & Vita – Selle SMP è rientrato in Sicilia dalla sua famiglia con il papà Orazio e la fidanzata Giusy.

Lunata 

Dopo due lunghissime settimane di Ospedale (di cui 10 giorni trascorsi nel reparto di terapia intensiva dell’Einstein Medical Center), Pierpaolo Ficara è finalmente tornato in Italia, nella sua Sicilia. Rientrato con un volo di linea da Philadelphia, è stato accolto e festeggiato a Canicattini Bagni dai parenti e gli amici più cari che in questi giorni di agonia, seppur si trovassero dall’altra parte del globo, non gli hanno mai fatto mancare il tutto il loro speciale affetto. Un momento speciale sicuramente quello dell’abbraccio con la mamma Cinzia e con il fratello Corrado rimasti in Italia ma con il cuore e la mente sempre vicini a Pierpaolo.

Adesso si prospetta un periodo di riposo, fisioterapia e riabilitazione mirata in attesa che le fratture alle vertebre e alle costole si ristabiliscano totalmente. I medici che hanno effettuato gli interventi chirurgici all’omero, clavicola e scapola, hanno detto che tra circa due/tre settimane Pierpaolo potrà incominciare a fare brevi pedalate sui rulli, tutto dipenderà dal dolore alla schiena. Per ritornare in sella su strada invece prevedono un attesa di circa otto settimane anche se Pierpaolo è un atleta molto forte e quindi potrebbe magari accelerare i tempi di recupero.

Noi non abbiamo fretta – spiega il team manager di Amore & Vita - Selle SMP Cristian Fanini – l’unica cosa che conta davvero, lo ripeto, è che Pierpaolo sia tornato e che stia bene. Se poi ci vorranno 6, 8, 10 settimane o chissà, per noi andrà bene lo stesso, tanto sappiamo che Piepaolo è forte e quando tornerà sarà ancora più determinato di prima”.

Parole di gioia anche per il giovane talento Siciliano: Finalmente sono a casa e l’incubo è finito commenta Ficara. E aggiunge:  “andare in America è sempre stato il mio sogno e ci tenevo davvero tanto a provare di vincere Philadelphia perché sapevo quanto questa corsa fosse cara al mio team manager, purtroppo non mi aspettavo che finisse così. Tutto sommato, alla fine sono stato molto fortunato, l’incidente infatti è stato bruttissimo e solo un miracolo ed il casco mi hanno salvato la vita. In ogni modo, ci tornerò il prossimo anno e lo farò per riscrivere totalmente la storia. Voglio ringraziare il mio direttore sportivo Francesco Frassi ed il mio team manager Cristian Fanini che sono sempre rimasti al mio fianco nonostante dovessero pensare anche al resto della squadra, voglio ringraziare anche il massaggiatore Marco Andreini che se avesse potuto sarebbe rimasto anche lui. Un grazie anche al resto dello staff che era in USA con noi a partire da Roby Di Giovine ed al meccanico Mirko Zamparella e a quello che non c’era perché comunque mi hanno sempre sostenuto con messaggi di affetto, ed un grazie a tutti i miei compagni di squadra ed altri amici ciclisti che mi sono sempre stati vicini in questi giorni difficili. Infine, un grande ringraziamento è doveroso anche ai medici dell’Einstain Medical Center di Philadelphia che mi hanno curato nel migliore dei modi, e all’Avv. Rollo che sta assistendo tutta la mia pratica e che davvero mi ha accudito come un figlio. Adesso si riparte piano piano, ho già una voglia matta di correre ma so che ci vorrà tanta pazienza ed un accurata riabilitazione. La squadra mi assisterà al meglio, è praticamente la mia seconda famiglia e io di queste cose non mi dimenticherò mai. Poi qui posso contare sulla mia famiglia e sul mio amore, Giusy, che tra poco più di un mese diventerà mia moglie.    

Fonte: Jonathan Terreni - Ufficio stampa Amore & Vita                                         

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