Ivano Fanini ripercorre le tappe di crescita di Matteo Bevilacqua

Il neo-campione italiano juniores è cresciuto nel vivaio Fanini

Ivano, Cristian e il piccolo Andrea Fanini con Mattia Bevilacqua in una foto di qualche anno fa
Ivano, Cristian e il piccolo Andrea Fanini con Mattia Bevilacqua in una foto di qualche anno fa

Lunata

Ivano Fanini, patron di Amore & Vita – Selle SMP è al settimo cielo per la vittoria nel campionato Italiano su strada juniores di Mattia Bevilacqua ma non è sorpreso di questo importante successo. Si aspettava infatti un Bevilacqua a questi livelli ed è soddisfatto di ‘averci visto bene’, come in passato era successo con ‘mostri sacri’ del calibro di Cipollini, Bartoli e Sorensen (tanto per citarne alcuni).

Mattia ha tutta la stoffa per diventare in futuro un vero campione – commenta Fanini – chiaramente fare dei paragoni con atleti che come lui sono nati e cresciuti ciclisticamente vestendo i nostri colori, adesso è prematuro, però posso garantire senza paura che i presupposti ci sono tutti”.

Il neo campione italiano juniores è cresciuto nel nostro vivaio, MAMMA e PAPA’ Fanini Livorno. L’abbiamo messo in bici noi ed ha vestito la nostra maglia dall’età di 7 per tutte le categorie giovanili, così come anche la sorella Gaia. In sei anni con noi hanno fatto oltre 250 gare, vincendone circa 200 tra cui vari titoli, ovvero hanno sempre vinto quasi ogni gara a cui ha preso parte. Si poteva notare che, seppur bambino, aveva doti da vero fuoriclasse. Questa vittoria sicuramente ne è la prova ma ancora tante altre dovranno arrivare, una su tutti il campionato del mondo, nel quale credo sarà sicuramente uno dei favoriti. Per quanto mi riguarda, ai tempi in cui correva con noi, sono andato diverse volte a vederlo vincere e dopo l’arrivo lo festeggiavo con soddisfazione, proprio come facevo con Bartoli e Cipollini. Di fatto lui me li ricorda molto ed è per questo che sono così sicuro che il suo futuro sarà grandioso. Poi, proprio come facevo con Mario e Michele anche a Mattia ho dato i primi soldini come premio delle sue vittorie, l’ho fatto anche perché era tradizione di mio padre oltre che mia e dei miei fratelli, una sorta di rievocazione del passato che ci fa ricordare le tantissime e bellissime storie che ha vissuto ciclisticamente la famiglia Fanini”.

“E’ chiaro che i tempi sono cambiati – sottolinea Fanini – negli anni 70 se vedevo crescere un talento così facevo di tutto per tenerlo con noi fino al passaggio professionismo, proprio come feci con Mario e Michele, oggi invece ho cambiato mentalità e se vedo che i genitori sono più felici a portare i propri figli in squadre più organizzate e che dedicano tutto alle categorie minori, sono felice che vadano a fare altre esperienze, tanto poi io resto qui e se avranno bisogno di me per passare professionisti la mia porta sarà sempre aperta. In questo caso io mi sento molto vicino alla famiglia Bevilacqua, anzi devo dire che anche la sorella Gaia ha le carte in regola per diventare presto una campionessa. E’ il DNA che è buono, i fratelli Bevilacqua diventeranno sicuramente famosi, vedrete! Voglio concludere augurando a Mattia tutto il meglio per il suo futuro, la strada è ancora lunga ma è decisamente quella giusta, inoltre sta già dimostrando di avere anche la mentalità per sfondare e poi corre nel miglior team juniores d’Italia che, grazie a Scinto e Citracca, porta il nome del grande Franco a cui volevo molto bene (e la moglie Sabrina ed il suocero lo sanno), quindi lì sapranno sicuramente gestirlo al meglio”.

Fonte: Ufficio Stampa Amore & Vita

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