Selvaggi, nel ciclismo professionistico dal 2008

Intervista a Mirko Selvaggi

Nella foto Mirko Selvaggi
Nella foto Mirko Selvaggi

Pieve a Nievole

Intervista:

Mirko Selvaggi, ciclista professionista nato a Pieve a Nievole11 febbraio 1985 ha concluso la sua ottava stagione nella massima categoria nelle file del team belga Wanty-Groupe Gobert. Dopo aver militato nelle categorie giovanili in squadre toscane ha fatto il salto di categoria grazie ai risultati conseguiti nel 2007, vincendo la 2° tappa del giro della Toscana, il Trofeo Tempestini e piazzandosi nelle prime posizioni in altre importanti manifestazioni.

Mirko sei passato al professionismo nel 2008 , chi sono le persone che ti senti in dovere di ringraziare ?
R: In bicicletta mi ha messo Pinze e Mazzoncini con il club Montecatini , poi negli anni ho trovato sempre persone splendide che mi hanno insegnato tutto sul ciclismo: Sabatini Loretto, Gentilcore Daniele, Franceschi Carlo, Di Fresco Giuseppe, Massini Marcello e soprattutto Viviani Claudio che mi ha formato come uomo e poi mi ha insegnato tutto sul ciclismo, dall’ alimentazione all’allenamento ed alle tattiche di gara. Persone come lui è difficile trovarle anche nel mondo dei professionisti oggi!

La tua prima bici ?
R: Una Carrera.

E’ stato amore a prima vista oppure hai pensato di smetterla con il ciclismo per fare un altro sport ?
R: A dire il vero sono stato portato via dal parquet dei palazzetti, infatti facevo basket, poi provai con il ciclismo e non l’ho più  lasciato.

La tua prima gara, le sensazioni, se ancora le ricordi.
R: Sinceramente non mi ricordo, ma correvo per battere i miei compagni di squadra (Luchino, su tutti).

Il tuo campione preferito da bambino ?
R: Claudio Chiappucci.

Che tipo di ciclista sei, come ti definisci ?
R: Mi ritengo un corridore adatto per corse da un giorno, non per corse a tappe.

Quale corsa ti piacerebbe vincere ?
R: Intanto bisogna riuscirci, poi vanno bene tutte le corse.

Quando hai da preparare una gara ti affidi alle tue sensazioni o segui una tabella di allenamento, magari con il misuratore di potenza ?
R: Si uso misuratori di potenza.

Quante ore al giorno passi in bicicletta ?
R: Dipende dal momento della stagione, comunque sia da un minimo di tre ad un massimo di sei ore.

Hai da poco concluso la stagione agonistica, quanti km hai fatto tra gare ed allenamenti ?
R: Quest’anno tra allenamenti e gare ho raggiunto i 35000 chilometri.

Quale corsa in linea ti affascina di più?
R: Metto al primo posto la classica monumento che apre il calendario delle classiche del nord, ovvero il “Giro delle Fiandre” (ndr. Ronde van Vlaanderen) che si disputa in Belgio la prima domenica di aprile.

E quale corsa a tappe?
R: Vuoi perché sono italiano, vuoi per la buona cucina, a me piace correre il Giro d’Italia.

Il prossimo anno cambierai casacca, cosa pensi del tuo nuovo Team di Patron Savio ?
R: La squadra di Savio (Androni-Sidermec) svolge un calendario che sicuramente può darmi più visibilità in Italia, con loro ho già delineato un buon programma di gare. Spero anche di poter essere presente a qualche classica in Belgio e poi il Giro d’Italia…..

A quando l’inizio della preparazione invernale ?
R: Adesso penso a ricaricare le batterie, poi con dicembre partirò con il programma invernale per l’avvicinamento alla stagione 2016.

Grazie Mirko, in bocca al lupo per un proficuo 2016.

Roberto Francini

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