Fabrizio Biondi, quaranta anni in TV

Grande festa a Calenzano

Fabrizio Biondi
Fabrizio Biondi

Una grande festa per festeggiare i quaranta anni in tv di Fabrizio Biondi. Al ristorante “Gli Alberi” di Calenzano, sotto la direzione di Leandro Becheroni,  è andata in scena la festa per il “pioniere” del giornalista delle Tv private che ha raccontato il ciclismo. Tanti addetti ai lavori, campioni di oggi e di ieri, oltre alle massime cariche federali, presidente Renato Di Rocco in testa per festeggiare il popolare giornalista. Per Fabrizio Biondi, giornalista sportivo pratese che ha intervistato tutti i campioni del ciclismo e non solo, scattano i 40 anni di carriera.

«Il cuore è nella mia città dove ho iniziato - spiega Biondi - ho corso in bicicletta fino alla categoria Dilettanti e la passione per questo sport c'era. Dopo gli esordi con Tele Toscana 1 ho avuto la fortuna di andare a Canale 48 di proprietà della famiglia Pontello dal ’77 all'82 da lì Italia 1 di Rusconi e nell'83 grazie a Guelfo Marcucci ho avuto uno spazio nazionale con Tele Elefante dove seguivamo le corse italiane e facevamo anche concorrenza alla Rai e nell'84 siamo stati la prima tv privata a fare il Giro d'Italia. A fine ’87 Marcucci vende a Berlusconi e dall'88 sono a Capodistria con contratto Fininvest nelle reti Canale 5, Italia 1 e Rete 4. Purtroppo dura poco perché la Rai non diede più il segnale per il Tour de France 88 a Capodistria e invece di proseguire a Milano scelsi di tornare in Toscana a Rete Mia con Mendella dall'89 al 91. Poi dal 94 al 2009 il rapporto con Cecchi Gori in Telemontecarlo e Canale 10 che è stata per me una grande scuola». Per Fabrizio Biondi anche l’esperienza di seguire le Olimpiadi. «A Seul per Capodistria ero in Corea ed ho visto vincere Olaf Ludwigh, a quell'epoca correvano solo i dilettanti - continua Biondi - poi nel ’96 ad Atlanta i tanti servizi su Martinelli e la Belluti nei Tg Mediaset, nel 2000 a Sidney la vittoria di Ulrich e la grande soddisfazione nel 2004 con l'affermazione di Bettini ad Atene.». Non solo ciclismo nelle interviste di Fabrizio Biondi «Nell'86 per Elefante Tv intervistai Michel Platini a Villa Sassi a Torino - continua Biondi - grazie a un conoscente entrai a Villa Sassi e andai diretto da Platini che senza problema mi concesse l'intervista. Altri tempi rispetto ad oggi. Nel '78 per Canale 48 a una Coppa Sabatini Francesco Moser, che era campione del mondo, era fradicio e per non disturbarlo mi stavo quasi allontanando e fu lui a dirmi me la fai l'intervista sì o no».

Mitica fu quella al pirata Pantani nel ’98 : «Ero a TeleMontecarlo e i ciclisti italiani al Tour de France di quell'anno avevano l'esclusiva con la Rai - dice Biondi - io Pantani l'avevo seguito da Dilettante e mi conosceva bene e ad un certo punto mi dice voglio fare l'intervista con te. Allungammo il filo e parlò al mio microfono».

Quella più particolare? «Con il presidente Squinzi nel '93 - conclude Biondi - all'epoca Marco Giovannetti, un corridore molto forte, era sul mercato ed era un amico. Mapei voleva entrare nel ciclismo e scelse proprio Giovannetti che mi dice di intervistare il presidente Squinzi. Ma la cosa bella è che prima di intervistarlo mi disse "Mi dia una mano" Da lì ho capito che avevo fatto la scelta giusta». I tuoi primi 40 anni ? «Sono tornato alla televisione del cuore dove non avevo mai lavorato - conclude Biondi - insieme a mio figlio Massimo che spero possa continuare questa passione che mi ha dato tanto»

Comunicato stampa

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