Amore & Vita – Prodir: brutte notizie purtroppo per Antonio Zullo e Federico Vivas
Per lo sfortunato scalatore laziale uno stop di almeno sei mesi. Mentre, sono molto meno preoccupanti le condizioni dello sprinter argentino, già vincitore di due corse quest’anno (e caduto in gara), che dovrà stare fermo per tre settimane.
Ma partiamo da Antonio Zullo.
25 anni di Frosinone ma ormai Toscano di adozione, è stato scoperto e lanciato dal vincitore di un Giro d’Italia e consigliere di A&V (nonché ex atleta di Fanini) Franco Chioccioli. Nel 2017 da under 23, Zullo ha conseguito successi importantissimi come il classico Trofeo Sportivi di Briga Novarese ed il Trofeo Alta Valle del Tevere, ed è stato anche selezionato in nazionale da Davide Cassani per prendere parte in maglia azzurra tra i professionisti al Tour of the Alps (ex Giro del Trentino).
Tutti risultati che gli valsero poi il passaggio nel team Amore & Vita – Prodir di Ivano e Cristian Fanini. Purtroppo, però nel corso di una gara nel finale di stagione 2017, una brutta caduta gli provocò la frattura del femore con conseguente intervento chirurgico al fine di ricomporre la testa del femore distaccata completamente dal resto dell’osso. Tutto sembrava sotto controllo ma nel corso della stagione 2018 si è visto un drastico calo delle prestazioni di questo validissimo atleta.
Zullo infatti provava un dolore lancinante ad ogni pedalata e anche a riposo non riusciva ad avere una completa flessione ed uso normale della gamba.
Test clinici avevano individuato che le viti che fuoriuscivano – probabilmente per un errore medico - dall’osso, creavano questa grave infiammazione ai tessuti e non c’era altro da fare se non attendere il tempo necessario alla rimozione delle stesse, cosa che poi gli avrebbe consentito di tornare in sella con tranquillità e di riprendere a gareggiare al 100% senza dolori. In casa Amore & Vita – Prodir Zullo è stato accolto a braccia aperte e seppur il 2018 sia stato condizionato interamente da questo problema, non si è fatto un dramma per la mancanza dei risultati, anzi il team manager Cristian Fanini ha rinnovato la fiducia in Zullo per il 2019, certo che una volta rimosse le viti, l’atleta di Pontecorvo sarebbe tornato ai suoi livelli e sarebbe stato molto utile come uomo squadra e spalla di Danilo Celano e Pierpaolo Ficara (con i quali aveva corso alla corte di Franco Chioccioli).
Nel mese di dicembre, finalmente, è arrivato il momento del fatidico intervento e tutto sembrava procedere secondo la norma. Tuttavia, passati i normali giorni di degenza, nel momento in cui è ritornato in sella per prepararsi alla nuova stagione (che per lui avrebbe dovuto essere quella del riscatto), Antonio ha sentito di nuovo il dolore riacutizzarsi e peggiorare drasticamente anche rispetto a prima dell’intervento di rimozione delle viti. Nonostante tutte le terapie e la riabilitazione, il dolore è diventato quasi insopportabile, tant’è vero che Zullo faticava addirittura a camminare.
I medici a questo punto l’hanno sottoposto ad altri test, e proprio all’inizio di questa settima sono arrivati i responsi. Quello che ha sentito Zullo l’ha lasciato letteralmente pietrificato! Necrosi della testa del femore. Una notizia a dir poco scioccante per un giovane ragazzo di soli 25 anni. A questo punto gli sono state date due opzioni: o tentare una cura sperimentale a base di cellule staminali, con la possibilità di far guarire l’osso da solo, con un margine di riuscita al massimo del 60% e con mesi di stop assoluto e tempi di guarigione lunghissimi, o l’inserimento di una protesi.
Com’è facile immaginare, a Zullo è crollato il mondo addosso. Dopo aver patito così tanto nel 2018 e con la speranza di tornare competitivo nel 2019, accettare adesso questa ulteriore condizione è stata veramente dura. Ed anche psicologicamente affrontare una situazione così drammatica non è per niente facile. Alla fine, si è deciso per optare per la protesi, in quanto quelle che mettono oggi sono veramente all’avanguardia e gli consentiranno di risalire in bicicletta nel giro sei mesi dall’intervento.
“Due giorni fa Antonio è venuto da noi insieme a Chioccioli e ci ha dato la scioccante notizia. E pensare che era iscritto al Trofeo Laigueglia e tutti eravamo entusiasti perché credevamo che finalmente fosse uscito da questo tunnel” – racconta Cristian Fanini. “Queste sono notizie che non vorresti mai sentire, soprattutto perché Antonio è giovane e a prescindere dal ciclismo ha tutta la vita davanti, quindi è davvero dura da accettare. Come team gli staremo vicini e continueremo a tenerlo tesserato almeno fino quando si sarà ristabilito dall’intervento che sarà effettuato a breve spero. Dopo di che starà a lui capire se vorrà continuare a correre o no, da parte nostra lo sosterremo in tutto e cercheremo di essere sempre presenti in questo difficile e delicato cammino”. Conclude il team manager.
Purtroppo, anche dall’Argentina non arrivano buone nuove, dato che lo sprinter Federico Vivas, già a segno nel 2019 in due occasioni, è caduto nel corso della 3° tappa del Doble Bragado quando era in testa a ben tre classifiche, tra cui quella generale e quella a punti. Per il giovane campione Panamericano in carica una brutta lussazione alla spalla che lo terrà fuori dalle competizioni almeno per tre settimane. Peccato perché il “Pitbull” aveva già dimostrato grandissime doti in questo scoppiettante avvio di stagione e aveva in programma di essere protagonista al “Le Samyn” in Belgio all’inizio di marzo. Fortunatamente l’infortunio di Vivas non è serio quanto quello di Zullo e si conta di rivederlo al massimo della condizione per la Settimana Coppi e Bartali in programma a fine marzo.