Peccioli: grande impresa di Lutsenko
Il kazako trionfa in solitudine dopo 87 chilometri di fuga
Dopo 87 chilometri di fuga solitaria il Campione nazionale kazako Alexey Lutsenko mette la sua firma sul prestigioso albo d’oro del 67° Gran Premio Città di Peccioli –Coppa Sabatini. Formidabile la prestazione del corridore dell’Astana Pro Team – Campione del Mondo tra gli Under 23 nel 2012 che è risultato imprendibile per tutti i suoi avversari e ha tagliato tutto solo il traguardo di Peccioli, con 1’03” di vantaggio su Sonny Colbrelli (BahrainMerida) che a sua volta ha preceduto Simone Velasco (Neri Sottoli – Selle Italia – KTM) e Kristian Sbaragli (Israel Cycling Academy) con cui aveva provato, invano, l’inseguimento al battistrada.
Una corsa velocissima, con una media finale di 44,701 km/h. Il siciliano Giovanni Visconti (Neri Sottoli – Selle Italia – KTM), vincitore ieri a Pontedera del Girodella Toscana, ha indossato la maglia oro come leader finale della challenge Memorial Alfredo Martini. Il russo Nikolai Chercasov (Gazprom-Rusvelo) è stato premiato come miglior giovane neoprofessionista.
LA CRONACA
Da percorrere 195,9 km disegnati, dopo un primo tratto in linea, su tre giri di un primo circuito a lungo raggio e poi un secondo circuito a più breve raggio da ripetere per sei volte, sempre con passaggio sotto il traguardo di Peccioli. Alla partenza si schierano 135 concorrenti e anche oggi il parterre è di grande livello con al via, tra gli altri, ancora il vincitore del Tour de France Egan Bernal, il Campione italiano Davide Formolo e del trionfatore del Giro delle Fiandre Alberto Bettiol. Bettiol e Formolo hanno la maglia della Nazionale italiana.
Dopo una ventina di chilometri dal via, evade una fuga di sedici uomini: Sho Hatsuyama (NippoVini Fantini), Egan Bernal (Team Ineos), Alexey Lutsenko (Astana), Antonio Nibali (BahrainMerida), Simone Petilli (UAE Team Emirates), Davide Formolo (Nazionale Italiana), Stefan Bissegger (Nazionale Svizzera), Simone Ravanelli (Androni Sidermec), Lorenzo Fortunato (Neri Sottoli Selle Italia KTM), Anthony Delaplace (Arkea-Samsic), Alessandro Fedeli (Delko Marseille), Evgeny Shalunov (Gazprom-Rusvelo), Natnael Berthane (Cofidis), Fabien Doubey (Wanty-Gobert Cycling Team), Simon Pellaud (IAM Excelsior), Anthony Rappo (IAM Excelsior). Quest’ultimo perde poi contatto e restano in 15 a condurre la corsa. Il vantaggio massimo raggiunto è di minuti al km 69. A guidare l’inseguimento del gruppo sono le maglie della Bahrain-Merida che non lasciano troppo spazio agli uomini in fuga.
Il gruppo di testa poi inizia a perdere pezzi, mentre a 87 km dalla conclusione forza il ritmo il campione kazako Lutsenko che tutto solo allunga al comando della corsa. Il kazako conquista una cinquantina di secondi di vantaggio, al suo inseguimento restano Bernal, Nibali, Petilli, Formolo, Bissegger, Ravanelli, Fedeli e Doubey. Il ritmo si alza e alle spalle di Lutsenko restano in tre (Fedeli, Formolo e Petilli), ma il gruppo li ha ormai messi nel mirino e li va a riprendere poco dopo.
La situazione, quindi, vede il generoso Lutsenko solitario al comando e il gruppo dei migliori compatto alle sue spalle con molto attive le maglie azzurre della Nazionale italiana. A due giri dalla conclusione il battistrada conserva ancora oltre due minuti di vantaggio. All’inseguimento di Lutsenko escono in quattro. Alberto Bettiol, che è colui che dà il primo impulso all’azione, ma poi paga la fatica ed è fermato dai crampi. Alle spalle di Lutsenko quindi restano solamente Sonny Colbrelli (Bahrain Merida), Simone Velasco (Neri Sottoli) e Kristian Sbaragli (Israel Cycling Academy). Ce la mettono tutta per riportarsi davanti, ma Lutsenko invece di perdere, guadagna ulteriori secondi nei chilometri finali e in perfetta solitudine va a raccogliere i meritati applausi del caloroso e numeroso pubblico di Peccioli.
LE DICHIARAZIONI
Il vincitore Alexey Lutsenko ha raccontato la sua impresa: “Quando sono partito pensavo che qualcuno mi seguisse, mi sono voltato indietro e invece non c’era nessuno e allora ho insistito da solo. Alla Coppa Agostoni ho perso la corsa arrivando secondo dietro Riabushenko e oggi volevo rifarmi. Sono fuggito da solo anche per testarmi in vista del Mondiale. Dopodomani correrò anche il Memorial Pantani e poi volerò in Inghilterra per la prova iridata. Questa è stata una stagione molto positiva per me e per tutta la squadra. Ho vinto in Oman, poi altresì una tappa alla Tirreno – Adriatico e questo di Peccioli è un altro bel successo. Reputo questa corsa molto bella, c’è un’ottima organizzazione, il percorso mi piace tanto e c’è un pubblico molto caloroso”. Per il terzo anno consecutivo Sonny Colbrelli è arrivato secondo a Peccioli: “Due volte l’ho vinta e negli ultimi tre anni sono arrivato sempre secondo. Oggi però sono contento di questo podio perché in Germania sono andato forte e ho anche vinto, mentre in Canada, un po’ per il caldo e un po’ per un virus intestinale, non è andata come volevo. Oggi ci tenevo a fare bene per dare un segnale importante anche al CT Davide Cassani. Il Mondiale propone un percorso adatto alle mie caratteristiche e sto tenendo d’occhio le previsioni meteo, per domenica 29 settembre danno pioggia, e quindi sarà tutto molto più difficile”. Terzo classificato Simone Velasco: “Sono soddisfatto di questo piazzamento perché arrivare dietro due corridori di questo calibro è qualcosa di importante e mi ripaga dopo la sfortuna di ieriquando il risultato, a livello personale, non ha rispecchiato la mia prestazione. Ci abbiamo provato, purtroppo abbiamo trovato sul nostro cammino una “motoretta” che era impossibile andare a prendere. Dispiace non essere stato preso in considerazione da Davide Cassani nemmeno nei 16 preselezionati per il Mondiale, ma oggi ho dimostrato di avere una buona condizione, sono giovane e ho ancora tempo per dimostrare il mio valore”.